Una bottega per far sognare gli adulti
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Marin Montagut: una bottega per far sognare gli adulti

“Abbiamo bisogno di poesia e di cose che ci rendono felici”. Milano Home incontra Marin Montagut, "Pop Star" parigina del mondo retail che, tra le cose particolari e meravigliose che si inventa, c’è anche questa: in negozio, due volte al mese, organizza una seduta con la cartomante per i propri clienti. E i tarocchi sono disegnati e realizzati da lui, ça va sans dire.

INTERVISTA DI AKGÜN AKDİL 

 

 

Entriamo nella sua bottega: un viaggio nel tempo nella Parigi del 1900

Hai mai desiderato viaggiare in una macchina del tempo? L'illustratore e designer francese Marin Montagut trasforma questo sogno in realtà con le sue creazioni magiche. Montagut è un artista versatile che eccelle in vari campi: è, infatti, assistente decoratore, illustratore di guide turistiche e si occupa di programmazione televisiva e videografia. Il suo successo nel retail e la storia del suo brand sono davvero straordinari. La boutique di Marin Montagut trasporta i visitatori nella Parigi del 1900 con i suoi splendidi oggetti e la sua atmosfera vivace e fiabesca. 

 

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Marin Montagut per parlare con lui della sua storia e della sua prospettiva unica sul settore del retail e dei concept store.

 

 

La boutique 

 
 

Sei un illustratore, designer, venditore e presentatore televisivo affermato. Hai anche pubblicato libri sui viaggi e sul mondo della decorazione. Qual è la formula del tuo successo?

 

In una sola parola: PASSIONE. È la passione a spingermi a voler sempre creare, scoprire, imparare e condividere attraverso il mio lavoro. Non ho mai voluto incasellarmi in un’unica professione, perché amo potermi esprimere tramite mezzi diversi. È un modo per reinventarmi costantemente e raccontare storie creando oggetti, scrivendo libri, producendo i miei video e molto altro ancora...

 

Hai detto: “Creo semplicemente gli oggetti che mancano nella mia vita quotidiana”. Puoi spiegare questa filosofia, fornendo alcuni esempi della sua influenza sul tuo processo creativo?

 

È vero: non creo oggetti per soddisfare desideri e seguire le mode o le collezioni. Non voglio impormi vincoli che rovinerebbero le mie creazioni. Mi piace creare ciò che manca nella mia vita quotidiana, ispirandomi agli oggetti del passato che trovo nei mercatini delle pulci. Ad esempio, non riuscivo a trovare tavolozze di mio gusto per i miei acquerelli, così ho ideato uno stampo in porcellana per creare la tavolozza dei miei sogni. È andata così anche con il mio mazzo di Tarocchi: sognavo da anni di creare il mio mazzo ispirato al ‘700. Dopo due anni di pazienza e lavoro, l’ho creato! :-) Lo stesso vale per la mia collezione di foulard di seta e di bicchieri dipinti a mano! Trovo che questa sia la spinta creativa giusta.

Come hai fatto a diventare un brand e una “pop”star? Sei una persona molto famosa nel mondo del retail grazie alle tue idee e alla tua creatività.

 

Non ci ho mai pensato, o meglio, non ho mai voluto diventare un brand. È successo lentamente, dopo aver collaborato con altri marchi e aver creato collezioni su commissione. Poi un giorno, 8 anni fa, Bon Marché Rive Gauche mi ha offerto un bellissimo spazio dove trasferire il mio laboratorio e proporre le mie prime collezioni di oggetti. Ho ricreato l’atmosfera del mio laboratorio, unendo la mia collezione di oggetti antichi e la mia collezione personale. È stato un successone, visto che dovevo rimanere 3 mesi e dopo 8 anni sono ancora lì :-)

 

 

Paris Je T'Aime 

 
 

Quando selezioni i prodotti per il tuo brand, che criteri segui? Come fai ad aggiungere il tuo tocco personale?

 

La maggior parte degli oggetti presenti al numero 48 di rue Madame e sul nostro shop online sono disegnati da me e creati nel nostro laboratorio di Parigi. Mi piace inserire anche qualche chicca vintage che scovo nei weekend, per ricreare l’atmosfera di casa mia e del laboratorio. Quando viaggio, mi piace anche portare a casa alcuni oggetti in collaborazione con artigiani locali. Da questo mix nasce il mondo meraviglioso che amo condividere.

Mantenere rapporti solidi con i fornitori è fondamentale nel retail. Come ti approcci e coltivi queste collaborazioni per garantire la qualità e l’unicità dei tuoi prodotti?

 

Come dicevo, molti dei nostri oggetti nascono nel nostro laboratorio a Parigi. Il mio sogno era poter seguire il processo creativo dalla A alla Z, per capirlo e seguirlo passo dopo passo. Oggi il nostro laboratorio assomiglia a una piccola fabbrica parigina popolata dal mio splendido team, con cui condivido la mia passione per l’artigianato. Per quanto riguarda gli altri artigiani con cui lavoro, mi piace mantenere un rapporto diretto con loro. Fortunatamente, la tecnologia di oggi ci permette di lavorare fianco a fianco e mi consente di seguire il loro lavoro da vicino.

 

 

Pic Nic 

 
 

La tua boutique è molto affascinante. Puoi raccontarci il processo creativo che ha portato alla realizzazione di uno spazio così straordinario e del suo visual merchandising?

 

Il mio sogno era aprire una boutique parigina unica nel suo genere. Il tipo di negozio che avresti potuto trovare nella Parigi del ‘900. Volevo che i visitatori potessero aprire la porta del numero 48 di rue Madame ed essere trasportati in una Parigi dimenticata. Appena entrano, suona una campanella e inizia il viaggio nel mio mondo Merveilleux. È una specie di negozio di giocattoli per adulti in una drogheria del ‘900! Volevo che le persone entrassero con il desiderio di comprare un bicchiere e uscissero con un foulard o un oggetto curioso. Inoltre, volevo che la boutique assomigliasse al mio laboratorio, alla mia casa e alle wunderkammer dell’epoca. Il mondo di oggi è già abbastanza difficile: abbiamo bisogno di poesia e di cose che ci rendono felici.

 

Il giorno dell'inaugurazione, il miglior complimento che ho ricevuto è stato quello di un bambino che ha gridato: "Mamma, guarda questo nuovo negozio di caramelle, è bellissimo!".

I concept store sono sempre più popolari. Qual è il tuo approccio al retail e alla creazione di spazi concettuali in grado di coinvolgere i clienti e riflettere l'etica del tuo brand?

 

La sfida più grande per me è stata creare un’ambientazione che desse l’impressione di essere rimasta inalterata dal ‘900. Ho avuto la fortuna di trovare questo straordinario mobile che ho comprato nel Sud della Francia: si trovava in un negozio di alimentari del ‘900 che stava per essere demolito. Grazie a questo mobile, lo stile di questi scaffali ricrea un’esposizione simile a quella dei negozi di alimentari dell’epoca. Non solo: come ho spiegato nel mio ultimo libro, "Collezioni straordinarie", l'accumulo è la chiave per creare ambienti in grado di incantare grandi e piccini. L’accumulo di tutti i miei oggetti dà alle persone l’impressione di entrare in un mondo meraviglioso.

 

Il tuo ultimo progetto, “Tarocchi”, ha suscitato una grande attenzione. Puoi condividere l’ispirazione e la storia del progetto?

 

Mia nonna, un’artista, disegna carte per me da quando avevo 5 anni. Creare il mio mazzo di tarocchi era il mio sogno. Negli ultimi due anni, ho lavorato molto alla creazione di questo mazzo, che ha preso vita carta dopo carta. Credo che sia il progetto più lungo e ricco in termini di illustrazioni racchiuse in un unico oggetto. Sono estremamente orgoglioso di questo progetto e di come è stato accolto. Oggi, al numero 48 di rue Madame, organizziamo sedute di cartomanzia con una cartomante che viene a fare le carte ai clienti due volte al mese.

 

 

Tarocchi