Intervista a MONICA SETTA, giornalista e conduttrice TV

Intervista a MONICA SETTA, giornalista e conduttrice TV

 

 

 

 

Qual è il viaggio che ti ha cambiato la vita?


Ho viaggiato tantissimo per lavoro dai 20 ai 35 anni perché ero inviata di economia nei quotidiani prima a La Voce di Indro Montanelli e poi in Rizzoli Corriere della sera. Ero la ragazza con la valigia sempre in aereo tra un appuntamento e l'altro del Fondo Monetario Internazionale o del Forum di davos. Ho visitato tutta l'Europa, l'Asia, l'Africa e varie volte l'America Nord e Sud. Ma ho lasciato il cuore a Buenos Aires. Ci sono arrivata la prima volta per l'assemblea Stet e poi ci sono tornata da sola per vivere quelle atmosfere e quella bellezza. Baires ha coinciso con un passaggio essenziale della mia vita. Ho scelto lì di iniziare una storia d'amore che avrebbe segnato una parte della mia esistenza.

 

 

Cosa significa viaggiare per te?

 

Viaggiare significa coltivare gli aspetti più reconditi della propria anima. Ci si scopre diversi viaggiando, si fa un percorso mentale che fa riemergere emozioni sopite o rimosse. Ecco io ho la rimozione facile: tendo a dimenticare tutto. Ma quando mi metto in viaggio. torno a vivere il passato e insieme sogno il futuro. È una sensazione stupenda unica, preziosa.

 

 

Quali sono i tuoi luoghi del cuore?

 

Tra i luoghi del cuore in Italia, la Puglia è casa mia, tra cui la Peschiera Hotel, posto magnifico sul mare, a due passi da Ostuni, dove ho una casa. Un luogo dove vivo momenti di gioia perché festeggio tutti gli anni il mio compleanno con gli amici di infanzia, con un mare bellissimo, spettacolare: un'atmosfera magica.  Ma da quando mia figlia era piccolina, ho preso l'abitudine tutte le estati di andare in Puglia e una decina di giorni in Sardegna, in Costa Smeralda ad agosto, in particolare al Cala di Volpe, che è un albergo molto rilassante, riservato, con un ottimo baby club, dove si sono create delle amicizie. Un posto bellissimo, magico: non c'è anno in cui io non vada. Lì ho anche incontrato la mia più cara amica Irene, avvocato di Latina. Avevamo i bimbi piccoli in spiaggia al Cala di Volpe e da quel momento la nostra amicizia è continuata, un'amica importantissima per me. 

 

Un altro luogo del cuore è Capri. Capri per me è una storia d'amore, cominciata da adolescente, perché mi ci portava mia madre sia Capri sia Anacapri per il Capri Palace, di cui ho visto la nascita. Per quanto riguarda Capri, in particolare l'Hotel Quisisana, di proprietà storica della famiglia Morgano. Avevo conosciuto Mario Morgano per un ritratto che gli avevo fatto per il mensile Capital, di cui sono stata caporedattore per quindici anni. Lui era un personaggio molto particolare, ti amava o ti odiava: tutte le estati in cui tornavo a Capri mi portavo dei libri da leggere e lui mi regalava dei libri, ci siamo scambiati dei libri sempre. Ogni anno, almeno una volta, vado al Quisisana.

 

 


Anche tu hai un viaggio che ti ha cambiato la vita?
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